STORIA
al centro Leo Amci
Nel 1982 Leo Amici aveva già in progetto la costruzione di strutture utili al prossimo e ne aveva già reso partecipi tutti i gruppi che aveva acceso in varie località italiane e straniere.
In questi gruppi, in forma del tutto individuale e privata, le persone che lo avevano conosciuto si spingevano non solo ad un’unione sempre più profonda tra di loro ma, in virtù proprio di questo, a essere utili nella società.
Leo Amici spiegava infatti che l’unione è forza e che la società ha bisogno di persone responsabili e non indifferenti ai problemi del prossimo; che è necessario svolgere questo impegno al di fuori dell’interesse, senza profitto, al di là di qualunque bandiera, tessera di un partito o anche di una qualsiasi religione. Solo uniti, benché diversi, per lo stesso fine.
Del suo progetto era parte integrante la casa per gli anziani, per i bambini abbandonati ed una struttura, che lui chiamava “clinica”, dove poter ritrovare, attraverso personale specializzato ma con lo stesso fine di tutti, conforto e salute, qualora venuti a mancare o perduti tra le vicissitudini umane.
Egli era già d’esempio in tutto ciò: nella sua casa di Civitavecchia infatti confluivano persone di ogni ceto sociale e di ogni età.
Lui, senza fare alcuna distinzione, amava tutti con affetto e dedizione e le sue cure erano come quelle di un padre di famiglia.
Il Lago di Monte Colombo alle origini
Affiancato da Carlo Tedeschi, dopo aver acquistato la terra del Lago di Monte Colombo, si recò dall’allora presidente del Tribunale di Rimini per conferire ufficialità e personalità giuridica alla realizzazione del suo progetto umanitario.
In quel tempo non c’erano leggi sul volontariato e dunque nemmeno costituzioni giuridiche tali da poter “vestire” quel progetto. Il presidente del Tribunale, tuttavia, consigliò ciò che si sarebbe potuto costituire – per come chiedevano Leo e Carlo – per garantire trasparenza e onestà.
Leo Amici fu, così, il promotore dell’Associazione umanitaria Dare che lasciò in mano a giovani come Carlo affinché potessero avere uno strumento per poter realizzare, attraverso il volontariato, il sogno di un piccolo paese con strutture adatte a raggiungere lo scopo più importante: quello di offrire, “dare” appunto, la pace, l’amore e la fratellanza che si respiravano attorno a Leo.
Lui non volle essere padrone di nulla e soleva ripetere: «Io qui sono solo ospite, mi potreste anche mandare via quando volete…». L’importante per lui era che quei ragazzi fossero come figli che, pur di rispettare il padre e Dio – in cui egli credeva –, vivessero i suoi principi.
Maria di Gregorio, Leo Amici e Carlo Tedeschi nel cantiere del Lago
Il Lago di Monte Colombo oggi
L’Associazione Dare, sorta nel 1982, ha costruito il Lago di Monte Colombo di cui tutt’ora gestisce le strutture.
Nel 2002 partecipa, insieme a Carlo Tedeschi, Daniela e Stefano Natale, alla costituzione della Fondazione Leo Amici, al cui fianco persegue i princìpi, ancora vivi e attuali, di pace, amore e fratellanza.
L’Associazione Dare dà vita a iniziative sociali, umanitarie, artistiche e culturali.
Attive sono la casa per gli anziani, la casa famiglia per bambini in difficoltà, case per la socializzazione dei giovani, l’accademia per la realizzazione sia umana che artistica dei suoi allievi.
Il tutto in collaborazione con altre istituzioni pubbliche e private.
Gli utili delle strutture commerciali (ristorante, teatro, hotel, centro benessere) sono devoluti al proseguimento di finalità sociali e umanitarie.